Se vai al cinema col Babbo (....che mi sopporta dalle superiori!!!) non puoi andare a vedere un film banale. Come quando, da
piccoli, lo trascinavo a vedere film come “Non ti muovere” di Sergio
Castellitto. Grandi soddisfazioni.
Dopo un paio di visioni di trailers ci convinciamo su
questo: COLONIA
Colonia sta per “Colonia Dignidad”, un piccolo villaggio
cileno a 350 km dalla capitale Santiago, nel Sud dimenticato da Dio, che
diventa punto nevralgico e sede di atrocità dopo il Golpe di Pinochet.
Si tratta di un film denuncia, omaggio del regista premio
oscar Florian Gallenberger alle migliaia di vittime. Emma Watson (decisamente
cresciuta e sempre più brillante), Daniel Bruhl (Bastardi senza gloria) e
Michael Nyqvist (Uomini che odiano le donne) i protagonisti.
Notevole interpretazione di Nyqvist nei panni del “cattivo”:
non un personaggio inventato stavolta, ma bensì realmente esistito. Paul
Schafer è un ex arruolato delle SS che fugge dalla Germania perché accusato di
molestie su orfani e diventa guru della Colonia, conosciuta anche come Villa
Baviera.
Gli eventi storici si fondono con la relazione amorosa di
Lena e Daniel nel migliore dei modi: il focus rimane sulle devastanti torture
subite dagli oppositori del Generale diventando i cosidetti “desaparecidos”, ma
ci si appassiona alla causa di questi due innamorati che cercano di salvarsi
dall’incubo che è la Colonia, perché “si entra, ma raramente si può uscire”.
Un po’ lenta la parte centrale del film, ma l’adrenalina che
si accumula nella parte finale è senza precedenti.
Il regista ha letto l’autobiografia di uno degli “ex coloni”
e ho intenzione di fare altrettanto. Mi ero già interessata a questo periodo
storico, in passato, leggendo dei romanzi di Isabel Allende (consiglio “D’amore
e Ombra”) e ora siamo nella fase “a volte ritornano!”.
Solamente 10 anni fa ci sono state le scuse ufficiali per
tutte le violenze compiute e solo ora, grazie al Governo Merkel, saranno
accessibili i documenti relativi al villaggio degli orrori.
Villaggio che tutt’oggi esiste. Ebbene sì. Ovviamente sono
state fatte delle opportune modifiche, ma il Villaggio è più che operativo
ancora adesso.
Insomma, uno di quei film che fa riflettere. QUANTO ANCORA
DOBBIAMO COMMETTERE GLI STESSI ERRORI?
Buona visione. E, se sei come me, buone lacrime.
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